Un giorno ti diranno che il tuo tempo è passato, che devi tenere ben presente il pericolo di scadere nel ridicolo.
Certe cose non fanno più per te e lo devi capire. In fondo cosa ci vuole? Devi solo avere il senso della misura.
Tipo:
• vestire in modo sobrio, preferibilmente di scuro
• tagliare i capelli perché il lungo stona, dopo i quaranta, e cosa pensi di essere ancora tra i figli dei fiori?
• Non ridere a crepapelle ma appena appena con le labbra socchiuse, sorridere insomma, se proprio devi …
• Controllare le tue passioni, diventare assennata
• Assaporare la vita a piccoli sorsi
• Oziare sul divano, magari facendo la calzetta mentre guardi una telenovela
• Evitare di dire la tua, quando non indispensabile, del resto già sei un po’ rincitrullita, a chi interessa sapere come la pensi?
• Dimenticare l’amore che alla tua età, dopo i sessanta, è anche un tantino volgare
E soprattutto devi accettare il tempo che passa, mollare il colpo.
Farti da parte, capire che questo è il solo ruolo che ti resta.
In pratica ti daranno a intendere che la vita, per te, deve essere solo uno sbiadito riflesso. Mettiti in un angolo, resta in ascolto. Se proprio vuoi puoi sempre cucinare, badare ai nipoti, al limite farti narrare la vita dai film in tv.
Ma sarà che non ho mai sopportato chi si mette in cattedra a dare lezioni, e men che meno chi ti insegna la vita e non l’ha ancora minimamente capita.
Sarà che il tempo mi ha resa libera, almeno mentalmente.
Sta di fatto che mi pare così bello, godere di ogni giorno, a piene mani, anche adesso, anzi soprattutto adesso, che il tempo è meno e sfugge così in fretta.
E che bello andare in moto per le strade impervie della Thailandia, con il vento tra i capelli, come a vent’anni.
Che poi quando avevo vent’anni e chi c’è mai andato in moto?
Avevo già il primo figlio tra le braccia e a trent’anni il secondo. Nemmeno un minuto per me. Tra lavoro, casa e figli, per anni non sono mai neppure andata dalla parrucchiera.
Due figli da crescere con le mie sole forze, perché al primo capello bianco il mio ex ha pensato bene di prendere il largo con una ragazzetta che di anni ne aveva la metà dei miei. Li ho tirati grandi da sola i pargoli e ne sono orgogliosa anche se mi sono dimenticata di me, che c’erano cose più importanti da fare.
Ho ancora una missione da portare avanti: far concludere gli studi di medicina a mia figlia, cinque anni ancora di lavoro e poi, se tutto va bene, mi ritiro in buon ordine, si fa per dire.
Se la salute me lo permetterà continuerò ad andare in moto con i capelli che si gonfiano di vento, a nuotare per ore intere anche se l’acqua è fresca e accappona la pelle. Indosserò dei vestiti a fiori, lascerò crescere i miei capelli ricci e ribelli.
Riderò ogni volta che posso e cercherò ancora tutte le occasioni per essere felice, in questa avventura che chiamano vita.
Perché adesso lo so, che esisto anche io, e ho capito, che c’è un momento della giornata, quando il sole cala, che è incredibilmente bello. Con barbagli di luce che incendiano il cielo dei colori più belli. E’ un momento magico, che ha il sapore nostalgico delle cose cristallizzate dalla bellezza, prima che tutto cambi.
E sì, qualcuno ha paragonalo la vecchiaia al tramonto … ma ci sono tramonti che tutti si fermano a guardare!
Per la cronaca … io e il mio syrio boy ridevamo come matti in moto, soprattutto quando sono inciampata nel cavalletto e mi sono spiaccicata a terra come una medusa, davanti alla yogurteria greca.
Il giorno dopo mi ha detto: “oggi, se possibile cerca di fare un’entrata meno trionfale!”.
Mi guardo le ginocchia sbucciate, cui lui ha dato un bacino.
E sì ci diamo i baci, e, udite udite, ci diciamo ancora ‘ti amo’ non so quante volte al giorno.
Lui mi frega le creme e gli integratori “ma vuoi che resti figo o no?”
E io cedo. Lo so che ormai ha i capelli bianchi e qualche volta, sia io che lui, siamo bloccati dal mal di schiena. Piccoli acciacchi, che non ci fermano.
Per me resta comunque l’uomo più bello del mondo. E spero che mi veda anche lui così, come tanti anni fa, a dispetto del tempo.
Una cosa ho capito, con l’età : che cominci davvero a vivere quando scopri di avere una vita soltanto e decidi di rischiare di essere felice.
Dite che è grave???
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