Eros & Psiche – Donne e masochismo: Laura Pausini docet

Laura Pausini insegna: noi donne in amore se non ci facciamo male non ci divertiamo. Non a caso le canzoni che più ci piacciono sono sale per le nostre ferite. Facciamo un passo indietro. Recitare un mantra qualche volta può fare bene. Lo spiega già l’etimologia del termine composto da manas (mente) e dalla radice tra (proteggere). Per dirla in parole povere un mantra è una sorta di litania da ripetere all’infinito e che secondo le pratiche religiose e yogiche dell’Oriente, proteggerebbe la mente dalle forze negative. Una sorta di magia, quindi, capace di suggestionare la nostra mente. Peccato che sia vero anche il contrario. E’ il caso di certe canzoni, ci sono parole che ci suggestionano, hanno una risonanza psichica, le ripetiamo sentendole nostre, ci calano, in un’atmosfera. Prendiamo ‘Non c’è’ di Laura Pausini.

 

‘Tu non rispondi più al telefono
E appendi al filo ogni speranza mia
Io non avrei creduto mai di poter perder la testa per te
E all’improvviso sei fuggito via
Lasciando il vuoto in questa vita mia
Senza risposte ai miei perché adesso cosa mi resta di te’.

 

Se vi capita di cantare e ricantare questo brano di Laura Pausini, con i lacrimoni agli occhi fermatevi un momento a ragionare. Noi donne siamo maestre nel raccontarci delle palle mostruose. Lui non risponde più al telefono? Deve averlo perso o gliel’hanno rubato. Forse si è smagnetizzata la sim, oppure l’uomo è dovuto partire e dove è andato non c’è campo. Che sia in ospedale? Certamente non sta bene, e se fosse morto?

Difficile ammettere la verità più probabile: che non gli passi neppure per l’anticamera del cervello di chiamarci.

E noi invece di prenderne atto che facciamo? Rimaniamo appese al filo della speranza di un cellulare che non suona. Continuiamo a rimettere quella canzone che ci fa piangere come fontane e, casomai ci distraessimo un attimo, ci ricala immediatamente nel dramma.

Non paghe sussurriamo anche l’ultima strofa

 

‘Incantenata a notti di follia

Anche in prigione me ne andrei per te
Solo una vita non basta per me’

 

E facciamo sì con la testa.

La prigione sì, sarebbe meglio la prigione che stare così male.

Dio dei cretini ci vedi?

Voltare pagina? Un finale troppo scontato, che non ha nulla di eroico o sconvolgente.

Meglio soffrire come dei vermi appesi all’amo. Dell’amore? Ma per piacere! Del masochismo!

ti-ascolto-amore

 

1 Comment
  • filomena
    agosto 8, 2014

    sottoscrivo … noi donne siamo maestre a raccontarci palle mostruose

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