Gli esperti non hanno dubbi: pare che gli uomini siano dotati da madre natura del raro dono della visualizzazione spaziale tridimensionale. Che cippa lippa è e a cosa serve direte voi? Ma è semplice, poffarbacco: date una mappa in mano a un maschietto e saprà orientarsi in un baleno.
La ragione si perde nella notte dei tempi: pensate a quando gli uomini, per cacciare, sfidavano l’ignoto spingendosi sempre più lontano. Le donne, al contrario, rimanevano a casa (o meglio nella loro caverna) ad accudire la prole.
Morale della favola: nel corso dell’evoluzione loro hanno saputo sviluppare il senso dell’orientamento mentre noi riusciamo invece a comprendere anche linguaggi poco articolati (come quello dei bimbi) il che, tradotto in moneta, significa che ci basta un gesto per decifrare anche quello che non viene detto a parole.
Che ci volete fare, siamo limitate: la nostra logica è elementare, idealmente abbiamo fatto un falò delle cartine stradali per affidarci a un bel navigatore satellitare (che tra l’altro è molto più comodo e non ci distrae dalla guida). E a piedi, in città, è anche più semplice: la favella non ci manca, non ci vergogniamo a chiedere numi e ci muoviamo con il metrò o con i mezzi che è una gran bella soluzione. Non inquiniamo e non corriamo nemmeno il rischio di perderci. Le direttrici sono già segnate financo nelle periferie urbane.
Peccato, cari maschietti che nessuno abbia inventato un traduttore istantaneo delle emozioni, un vademecum della comunicazione.
Ieri il mio compagno mi ha detto che non ho il minimo senso dell’orientamento. Ho risposto, con un sorriso enigmatico: “in compenso noi venusiane abbiamo l’emisfero destro più sviluppato e ci contraddistingue la lateralizzazione nella comprensione delle emozioni”.
Credo si stia ancora chiedendo se è una roba che si mangia.
Il concetto è complicato e servirebbero iperbole e trattati ostici per dimostrarlo, ma nella vita di tutti i giorni la differenza è invece così palese ed elementare.
Si dice che noi donne abbiamo un sesto senso, se mai ci capitasse di rimanere in balia di noi stesse e sperdute sul Machu Picchu, difficilmente riusciremmo a trovare la giusta via, in compenso riusciamo a districarci meglio nell’animo umano.
E l’ingegno, come il diavolo, si ciba di dettagli.
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