La mia estate in autunno

giovedì, settembre 15, 2016 0 , , , Permalink 0

La mia estate in autunno

La mia estate sa di acqua di mare, di capelli lasciati a galleggiare mentre il corpo diventa leggero e si lascia cullare, piano, dalle braccia materne delle onde. La mia estate ha la consistenza di un bambino che ti si attacca al collo e prega: “mamma, mi tieni eh?”.

Avevamo una roulotte, una piccola casa da portarci dietro, come la lumaca fa con il suo guscio per rintanarcisi la notte. E la mattina, per colazione, facevo le crepes con la nutella, perché se non ci coccoliamo, che vacanza è?

E poi avevamo un piccolo gommone, che chiamavamo ‘cannone’ perché era qualcosa a metà strada tra un canotto e un gommone. Lo riempivamo di ogni genere di cose: libri, formine, salvagenti, un frigor portatile, asciugamani, creme, solari, doposole e cappelli di paglia. Melanzane alla parmigiana cucinate la sera prima.

La mia estate ha serate buie con il sottofondo del frinire delle cicale e uno spicchio di luna che sembrava piazzato lì, solo per noi.

Quell’estate lì è un ricordo lontano, che non vuole morire.

E’ una soltanto, anche se è durata per un tempo infinito, dieci, forse vent’anni?

E’ ancora lì, anche se l’estate è finita.

Adesso che quel bambino che mi si attaccava al collo, ha a sua volta un cucciolo da portare al mare e a cui insegnare a nuotare.

Adesso che sono passati, a spanne, trent’anni.

Adesso che qualcuno, quando mi vede in tv, mi dice che dovrei evitare i vestiti con la fantasia a giardino fiorito.

C’è chi cerca di insegnarmi l’autunno, senza sapere che l’estate è un moto del cuore e che il bello del tempo è lasciarlo fluire, centellinandolo, come il tempo più bello.

 

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